Una serie sull'omicidio Versace

È stato l'imperatore dell'alta moda made in Italy, l'inventore delle top model, l'iconico regnante devoto al suo marchio. Sono passati 20 anni dalla morte di Gianni Versace, ucciso a Miami il 15 luglio 1997.  Per i vent'anni dalla scomparsa viene lanciato «Assassination of Gianni Versace: American Crime Story», serie tv firmata da Ryan Murphy. Le riprese dei 10 episodi sono ancora in corso fra Miami Beach e Los Angeles e la messa in onda Usa è top secret: si parla dell'inizio del 2018, sul canale cable FX. In Italia si vedrà in esclusiva su FoxCrime (canale 116 di Sky), a ridosso della data americana.

È tra i titoli più attesi della prossima stagione anche per il cast di grido: con l'attrice spagnola Penelope Cruz che veste i panni - capelli platinati piastrati e abiti attillati - di Donatella Versace, Edgar Ramirez nel ruolo di Gianni e Ricky Martin a interpretare Antonio D'Amico, compagno dello stilista.

La narrazione non sarà lineare, molti flashback e la presenza in scena di tanti nomi noti legati al passato dello stilista. Per interpretare Santo Versace è stato scelto Max Greenfield (New Girl) mentre per il ruolo di Giorgio Armani sono ancora in corso le ricerche. Versace è stato uno dei sarti più visionari e istrionici che la moda abbia mai conosciuto. Quella mattina di luglio a Miami fu freddato sugli scalini della sua villa, Casa Casuarina, su Ocean Drive. Stava tornando dal News Cafè a pochi isolati di distanza, dopo aver comprato i giornali. Ad ucciderlo, il giovane Andrew Cunanan, che nove giorni dopo l'omicidio fu trovato morto in una barca abitazione a Indian Creek, suicida con lo stesso fucile con il quale aveva commesso il delitto. Il Beach non ha mai dimenticato quella tragedia. Da allora ogni giorno, anche oggi, centinaia di persone ancora si fermano a fotografare l'ingresso del magnifico edificio che fu la casa di Versace, diventato un albergo extralusso.

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