Noemi stasera a Storo omaggia la "musica nera"

di Fabio De Santi

Lo show che Noemi ha portato in giro per l’Italia questa estate ha la sigla di «Blues & Love Summer Tour». Un vero e proprio omaggio della cantante romana alla sua passione per la musica nera proposto anche in Trentino stasera a Storo,alle  21, nella nuova struttura «StoroE20» (biglietti ancora disponibili in cassa dalle ore 19). Per Veronica Scopelliti, in arte Noemi, è anche un ritorno in quella terra a cui è particolarmente legata grazie ai Bastard Sons of Dioniso il gruppo trentino con cui ha condiviso le emozioni di X Factor prima di diventare una delle stelle del pop italiano «in rosa».

Noemi, come mai ora questo tributo alla black music?

«Semplicemente perché sentivo che era arrivato il momento giusto. Con questo progetto ho chiuso il cerchio dei miei primi dieci anni di musica. Per me era giunto il tempo di tracciare un bilancio su quello che ho fatto, su quello che avrei potuto fare e su quello che verrà. Così prima di ripartire e perché no, anche di rinnovarmi, secondo me era il caso di ritrovare le mie radici».



E in quale modo ha preparato questo show?

«L’idea è stata fin dall’inizio quella di fare una serie di live, da maggio a fine settembre, che restassero un unicum. Ho puntato totalmente sulla musica live senza sequencer o altre alchimie dando ampio spazio ai fiati e al ritmo di un sound molto sentito, vero, vivo. Un ritmo che mi serve anche per scavare dentro di me, per riscoprire cose di me che magari mi ero dimenticata. Da qui la scelta del blues del funk e della black music in generale».

Quali sono le voci femminili a cui rende omaggio?

«Mi sono voluta affogare senza pudore alcuno nell’acqua alta e quindi ho puntato su Janis Joplin, Amy Winehouse e Tina Turner. Tre voci femminili che mi hanno sempre dato grandi suggestioni anche per la loro personalità e il loro carisma».

E sul fronte delle grandi voci nere maschili chi troviamo in scaletta?

«Ce ne sono diverse ma su tutti citerei quattro leggende come James Brown, Marvin Gaye, Bob Marley e Stevie Wonder».



Proporrà al pubblico anche brani originali?

«Sì, ma riarrangiata secondo il mood di questo concerto. Ho voluto dare ad alcune mie canzoni quel respiro che magari a volte la musica live in una dimensione più pop non hanno. Il mio ultimo singolo “Non smettere mai di cercarmi” è riletto in una chiave più acustica e morbida senza le dinamiche dell’elettronica che erano forti in questo pezzo, mentre ho fatto una versione funky style di “Bagnati dal sole” davvero trascinante e divertente».

Soddisfatta di come è stato accolto questo tour?

«È stato un bellissimo tour, fortunatissimo oltre ogni mia più rosea previsione. Ho incontrato tanta gente che ha apprezzato la centralità della musica in questo show, quella vera, senza trucco né inganno, qulla che fa sudare sul palco».

Ad aprire i suoi primi dieci anni nel 2009 l’X Factor su Rai 2 insieme ai trentini ci furono i Bastard Sons of Dioniso.

«Ho un legame ancora forte con molte delle persone con cui ho vissuto quell’esperienza. Era la seconda edizione di X Factor ed avevamo una freschezza e anche un’ingenuità che oggi, secondo me, si fa fatica a ritrovare anche nei talent che hanno una maggior pressione mediatica. Se penso a Federico, Michele e Jacopo m’immagino subito quei canederli squisiti che arrivavano dal Trentino ma al di là di questo ho sempre apprezzato la loro coerenza nel portare avanti, come accade anche oggi, una certa idea di musica senza troppi compromessi, fatta con grande passione e serietà».

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