Valerio Tricoli, Giovanni Lami e Panos Alexiadis stasera al Melotti

di Fabio De Santi

Un evento che unisce tre fra i più significativi artisti della scena elettroacustica internazionale quali Valerio Tricoli, Giovanni Lami e Panos Alexiadis. E' quello proposto stasera, lunedì 12 alle 21 nel Basement del Melotti di Rovereto per il secondo appuntamento della rassegna "Musica Macchina" dedicata alla ricerca sonora sperimentale, con un orecchio di riguardo per i linguaggi della musica elettronica contemporanea.

Le performance analogiche saranno preceduto alle 18, sempre nello spazio del Basement, da "Tapeocracy" una sessione di ascolto guidato sulla musica per nastro magnetico a cura di Giovanni Lami. Il sound artist e musicista ravennate guiderà il pubblico attraverso un repertorio di musiche composte espressamente sfruttando le caratteristiche del nastro magnetico come elemento creativo e vero e proprio strumento musicale. "Utilizzando ormai da anni il nastro magnetico come elemento cardine della mia pratica e vedendo sempre l'interesse del pubblico verso questo supporto che è allo stesso tempo familiare e sconosciuto - spiega Giovanni Lami - ho pensato di strutturare un ascolto/lezione che spieghi brevemente di cosa si tratta, ma principalmente sia una selezione di brani e composizioni di altri nelle quali il nastro magnetico gioca un ruolo fondamentale, in diverse forme, come elemento creativo e vero e proprio strumento".

Lami ha chiesto ad amici musicisti o audiofili di inviargli un loro brano o ciò che loro ritengono più importante per la comunicazione di questa idea, creando cosi una playlist di brevi estratti a partire dagli anni '60 a oggi, in un excursus storico che mostra quanto questo supporto sia stato usato fin dagli albori anche a scopo creativo e non solo in studio di registrazione. In serata, spazio ai live dello stesso Lami accanto a Valerio Tricoli musicista palermitano che attualmente si muove tra Berlino e Monaco. Un compositore elettroacustico e improvvisatore radicale con una predilezione per l'impiego di strumentazione analogica - registratori a bobine, sintetizzatori, altoparlanti, microfoni - e un interesse per le relazioni che si creano tra realtà, virtualità e memoria durante l'evento acustico. Alla sua seconda uscita in doppio Lp nel giugno 2016 si è riconfermato come uno dei più abili e interessanti sperimentatori del panorama mondiale nell'utilizzo di suoni al confine tra musica concreta, field recording e campionamento, creando tessiture estremamente complesse e narrative. Sound-artist e musicista di Atene, Panos Alexiadis, si concentra invece sulla sintesi elettroacustica contemporanea, esplorando nelle sue live performance i legami tra composizione e improvvisazione

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