Massimo Zamboni stasera a Rovereto per raccontare "Anime Galleggianti"

di Fabio De Santi

Con i Cccp Fedeli alla Linea, al fianco di Giovanni Lindo Ferretti, e poi con Csi e Pgr, Massimo Zamboni ha scritto pagine sonore fondamentali per il rock italiano. Oltre la musica il chitarrista emiliano si è dedicato negli ultimi anni anche alla scrittura e proprio in queste vesti si presenta questa sera, alle 20, al Circolo Santa Maria di Rovereto per raccontare le pagine del libro "Anime galleggianti. Oossia l'Italia vista da un canale". Il libro scritto da Massimo Zamboni a quattro mani con Vasco Brondi, altro musicista della fertile Emilia che suona sotto la sigla de Le luci della centrale elettrica, è al centro di un incontro organizzato dalla Keller editore con il Bar Circolo Santa Maria e Geografie sul Pasubio.

Si tratta del resoconto, accompagnato dalle foto di Piergiorgio Casotti, di un viaggio in alcuni degli angoli più sconosciuti della Pianura Padana fatto nel 2016 quando i due autori hanno deciso di percorrere in barca il canale Tartaro Canalbianco da Mantova al Delta del Po sull'Adriatico. Massimo Zamboni racconterà a Rovereto questo viaggio sulle acque magiche e surreali del Tartaro, uno dei tanti canali che solcano la pianura nella zona del Polesine. L'atmosfera di quell'esperienza che ha preso forma in "Anime galleggianti" (La nave di Teseo editore) si trasforma in un sogno avventuroso in cui i due navigano acque magiche e surreali: gli argini del canale sono molto alti, la pianura è solo una proiezione, mentre le giornate scorrono tra pescatori, aironi, immigrati rumeni e cinesi, pesci siluro, tralicci e soste in paesi minuscoli. In mezzo a questa Amazzonia immaginaria il paesaggio apre ai ricordi infinite vie di fuga e l'eco di coloro che della pianura hanno saputo narrare la malinconica bellezza - Zavattini, Celati, Ghirri - s'intreccia ad un nuovo, universale, canto interiore.

 

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