Iacona: «Presadiretta torna: sarà un autunno caldo»

"Torniamo in onda con la consapevolezza di entrare nell'autunno più caldo di sempre.
Tanti nodi verranno al pettine ed alcuni li incrociamo con i nostri reportage". Riccardo Iacona riporta il suo Presadiretta in prima serata su Rai3 a partire da lunedì 3 settembre con una puntata dedicata all'acqua potabile, un bene a rischio. Saranno sette le serate della prima tranche, in attesa di lasciare il testimone a Report. Poi altre nove puntate da gennaio. "Parleremo di temi caldi come il lavoro, con il mancato incontro tra domanda e offerta, di sicurezza nelle città - spiega all'ANSA -. Lunedì ci occuperemo della gestione dell'acqua, il secondo punto del contratto Lega-5 Stelle. Siamo andati a vedere le posizioni dei due partiti di maggioranza e ci sembra di aver registrato una certa lontananza. C'è un'intervista al ministro Costa dalla quale emerge chiaramente che c'è un problema di attività regolatoria dello stato che è stata molto carente".

Nella seconda puntata ci sarà "un viaggio in esclusiva che credo non abbia mai fatto la tv italiana. Siamo andati in Artico con gli scienziati del Cnr che alimentano la ricerca sui cambiamenti climatici del pianeta. Quello che abbiamo visto è impressionante: l'Artico è spesso più caldo dell'Europa continentale e ciò avrà conseguenze che già stiamo in parte registrando. Vogliamo rimettere al centro del dibattito la crisi ambientale, che dovrebbe essere la prima preoccupazione per la politica".

Nessuna stanchezza per il conduttore che si appresta ad entrare nel decimo anno del programma. "Io sto bene a Presadiretta, è il mio pane quotidiano, la mia passione - afferma -. Vogliamo però tentare di essere più innovativi nel linguaggio, portare in ogni puntata almeno un pezzo mai visto o mai pensato. Dobbiamo arricchire l'offerta, farla diventare più complessa più stupefacente".
Iacona non pensa dunque di seguire la strada di Milena Gabanelli, che vedrebbe bene alla presidenza della Rai. "Penso che occorrerebbe fruttare al meglio la sua professionalità - dice -. Sarei molto contento se potesse continuare a macinare lavoro in Rai". Sul futuro della tv pubblica, disegnata dal nuovo governo giallo-verde, il giornalista non si sbilancia.
"Aspettiamo di capire come sarà la nuova Rai, a settembre sapremo come si concluderà la vicenda del presidente e vedremo quale sarà lo spirito con cui si ripartirà - sottolinea -.

Occorre trovare le risorse per fare innovazione, per far sì che la Rai non resti inchiodata dal punto di vista delle assunzioni e delle strutture". Tra le battaglie di Iacona c'è quella per far avere un contratto giornalistico ai tanti collaboratori del suo e degli altri programmi della tv pubblica. "Sarebbe veramente una svolta, sarebbe anche un bel segnale per il nostro mondo - sottolinea -. In questo senso sono rimasto positivamente colpito dall'iniziativa di un giornale per i giovani di Enrico Mentana". La novità della stagione è sopratutto la nuova Retequattro, dedicata all'approfondimento delle notizie. "Sono tornati gli anni della grande informazione, perché la partita si fa più calda - afferma -. C'è più domanda di informazione, soprattutto di buona informazione". Il cambiamento di linea di Retequattro, con la direzione della testata affidata a Gerardo Greco, è, secondo parte della critica, una mossa di Mediaset per fermare l'ondata populista. "Non credo che ci sia una relazione diretta, altrimenti il potere passerebbe per i direttori - continua Iacona -. Il cambio di stile è però lampante, perché arrivano giornalisti che hanno costruito la loro professionalità su ben altri programmi rispetto ai colleghi del passato".

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