ADHD e alimentazione, c’è una relazione?

ADHD e alimentazione, c’è una relazione?

di Daniele Orlandi

La sindrome da deficit di attenzione ed iperattività (ADHD) rientra tra i disturbi del neurosviluppo ed è caratterizzata da iperattività motoria, impulsività e difficoltà nel mantenere un elevato livello di attenzione per lunghi periodi. Questi sintomi portano spesso il bambino a manifestare grande vitalità, aspetto che nel classico ambiente scolastico non va sempre d’accordo.

Ma quali sono i possibili rimedi per ridurre la distraibilità e aumentare la concentrazione?

Esiste una strategia non farmacologica capace di alleviare i sintomi dell’ADHD?

Alcuni ricercatori olandesi si sono impegnati nel comprendere se il cibo possa giocare un ruolo sulla vivacità del bambino, quindi suggerire possibili soluzioni ai disturbi cognitivo - comportamentali. Per fare questo hanno riassunto i dati di 14 ricerche che hanno investigato l’interazione tra i sintomi dell’ADHD e il regime alimentare dei bambini partecipanti agli studi.

I risultati mostrano una certa relazione tra ADHD e tipologia di cibo assunto. In particolare è emerso che la dieta Few - Foods Diet può contenere la manifestazione dell’ADHD, dimostrando di essere un trattamento coadiuvante o alternativo a quello farmacologico per i casi in cui si riscontri una scarsa risposta alla terapia.

La Few - Foods Diet è nota per essere una dieta particolarmente rigida, che va protratta per una durata limitata nel tempo e la cui efficacia è riconducibile all’esclusione di una vasta gamma di cibi scatenanti allergie ed intolleranze (e.g. preconfezionati, eccitanti, latte e derivati). Gli autori dello studio concludono il loro lavoro argomentando che ulteriori approfondimenti tra la dieta Few – Foods Diet e il microbiota sono necessari per capire i meccanismi sottostanti la riduzione della sintomatologia nell’ADHD.

Fonte: Diet and ADHD, Reviewing the Evidence

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