Nella mente del tennista: pensieri, domande, dubbi e risposte

Nella mente del tennista: pensieri, domande, dubbi e risposte

di Michele de Matthaeis

Tra tutti gli sport esistenti, il tennis è forse quello dove la componente mentale è predominante. Riuscire a gestire i numerosi momenti di pausa, controllare l’ansia, la paura, la rabbia, la gioia è fondamentale per mantenere i nervi saldi e una performance costante durante il match. Le partite di tennis sono logoranti da un punto di vista mentale, possono durare anche delle ore e il silenzio che caratterizza questo sport rispetto al chiasso delle tifoserie di altri sport incrementano la percezione di tensione e la sensazione di solitudine degli atleti.

La necessità di sincronizzarsi con l’avversario, di catturare i suoi tempi di servizio, di leggere i suoi movimenti per capire dove indirizzare l’attacco e dove scattare per difendere richiedono capacità di concentrazione elevate.

Persino l’autostima e il senso di competenza possono vacillare di fronte a certi avversari che rispondono colpo su colpo. Conoscere i propri punti di forza in partita permette di focalizzarsi sugli aspetti tecnici, tattici, fisici e mentali che facilitano la prestazione e rafforzano la sicurezza e la fiducia nelle proprie capacità.

Saper dosare le energie è un aspetto che va allenato quotidianamente, sia da un punto di vista fisico con l’allenamento in palestra che mentale, cercando di ricreare situazioni complicate di gara in allenamento e cercando il modo migliore per affrontarle.

Il ritmo si crede, sbagliando, che sia una cosa innata, un talento, o ce l’hai o non ce l’hai. Non può esserci una credenza più errata, il nostro cervello continua a elaborare informazioni e le diverse aree cerebrali lavorano in ogni istante con un ritmo e una sincronia perfetti, grazie a questo respiriamo e le nostre funzioni psicofisiologiche possono continuare ad avvenire giorno dopo giorno. Il ritmo nel gioco del tennis può essere allenato per esempio con la visualizzazione: immaginando il movimento tecnico, la racchetta che colpisce la pallina, la sensazione del polso che imprime forza sulla racchetta e la pallina che si dirige verso il fondocampo seguendo un’ipotetica traiettoria.

L’atleta esperto sa che deve individuare il punto debole dell’avversario per penetrare le sue difese e conquistare il game. Inoltre deve conoscere sé stesso per capire come rimanere attivato e motivato durante tutta la partita e di fronte a qualsiasi ostacolo improvviso che si possa trovare ad affrontare.

È possibile sfruttare questa conoscenza gratuitamente in una giornata dedicata a chiunque fosse interessato ad approfondire queste tematiche, esperti del tennis o semplici appassionati sia da un punto di vista prettamente teorico che pratico su campo sabato 26 marzo 2018 al Circolo Tennis Rovereto presso la Baldresca.

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