Il «Gallo» va forte ma non basta

Il «Gallo» va forte ma non basta

di Giorgio Lacchin

Danilo Gallinari non è stato scelto per l’All Star Game né dai tifosi che hanno indicato i quintetti-base né dai coach che hanno completato i roster. Gallinari sta disputando un’ottima stagione - 19,4 punti e 5,7 rimbalzi a partita - ma se pensiamo che dalla «festa» di Toronto è rimasta esclusa gente come Lillard, Kemba Walker, DeAndre Jordan, Tony Parker, Nowitzki e Pau Gasol, allora ci può stare. Può dispiacere a noi italiani, ma ci può stare. 

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Damian Lillard, tanto per dire, viaggia a 24,3 punti, 4,4 rimbalzi e 7,1 assist di media per una squadra (Portland, 21 vinte e 26 perse) che va meglio di quella di Gallinari (Denver, 18-29) e in questo momento sarebbe qualificata per i playoff.

La selezione dell’Ovest nel ruolo di ala - quello di Gallinari - presenta fenomeni come Durant e Leonard che partiranno titolari secondo il voto espresso dai tifosi, più Draymond Green e Aldridge indicati dagli allenatori Nba. L’anello debole, se vogliamo chiamarlo così, è Aldridge che però è titolare nella seconda migliore squadra del campionato (San Antonio) e nonostante non sia il «boss» del team (ruolo che ha «dovuto» ricoprire fino all’anno scorso a Portland) mette a referto 15,9 punti e 8,8 rimbalzi. In più gioca al risparmio, per ordine di coach Popovich (29,5 minuti a partita, contro i 34,4 di Gallinari), e tira col 48,8% dal campo (41,1% per Gallinari). Il 30enne Aldridge, insomma, è una scelta sicura e il 14 febbraio a Toronto giocherà il suo quinto consecutivo All Star Game.

Queste le squadre: per l’Ovest, Kobe Bryant, Durant, Kawhi Leonard, Curry e Westbrook (quintetto di partenza), più Draymond Green, Harden, Chris Paul, Klay Thompson, Anthony Davis, Cousins e Aldridge. Per l’Est, LeBron James, Paul George, Carmelo Anthony, Wade e Lowry (primo quintetto), più Butler, DeRozan, Millsap, Drummond, Bosh, Wall e Isaiah Thomas.

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