Birba, elogio di una gattina speciale

Birba, elogio di una gattina speciale

di Franco De Battaglia

Buon anno Birba, e anche buon compleanno! «Birba» non è la mia affezionata nipote Giulia, e nemmeno la simpatica bimba vicina di casa, che mi chiama «nonno Heidi». È semplicemente la mia gattina, la principessa di casa che in questi giorni compie i suoi «tonici» 22 anni. Non so se questo è un record, se questa sorprendente longevità potrà ancora stupire e avere dei margini di futuro. Posso solo garantire che Birba è unica, minuta, elegante nei movimenti. È ancora «single» (o zitella?) e bellissima con i colori del pelo che lei stessa si cura, bianco e nero Juventus, per la gioia anche di mio figlio nell'inguaribile passione sportiva del «balòn». Ha due occhietti furbi, indaganti, è tanto ruffiana, temeraria, nonché buongustaia.

È arrivata in casa all'inizio del 1994, in una scatola delle scarpe bucherellata. Doveva esser un premio-incentivo per la scuola elementare della mia figliola più piccola. Ma in realtà è diventata da subito la padroncina dell'intero nucleo familiare, la beniamina di tutti. La sera, al rientro dal lavoro o dagli studi la domanda di ognuno era: «En do èla la Birba? Stala bèn?» «Mejo de tuti noi», era l'immancabile risposta.

Giorni fa confidavo ad un amico veterinario due caratteristiche un po' speciali del nostro piccolo felino, perché sembra «beneficiato» dalla montagna, dal Bondone o dalla Val dei Mocheni. Da qualche anno, l'estate, la portiamo su al Vason perché soffre tantissimo il caldo e in città Birba sembra vicina al tracollo. Bastano invece pochi minuti lassù per rivederla in gran forma, ringiovanita. Alla Val dei Mocheni, peraltro, è legato un ricordo che ci riporta indietro di 15 anni. Mia moglie, appassionata di funghi si è vista infatti accompagnata, sulle ripide rampe del bosco sopra Fierozzo, dalla giovane Birba. Sempre vicina anche per tre o quattro ore. Al ritorno in baita la gattina era distrutta e stravolta, salvo il giorno dopo essere di nuovo pronta a fare ancora da guardia del corpo: un atteggiamento che sarebbe forse più congeniale a un fido cane che a un gatto! Una lunga notte poi lassù, (e questo sarebbe un capitolo straordinario se esistesse un libro «Cuore» per gli animali) la nostra gattina è rimasta sempre presente, in interminabili ore al buio, accovacciata sullo stomaco di mia moglie in preda a forti e preoccupanti dolori addominali persistenti.

«Lei», con il suo calore corporeo, con le continue e intense «fusa» con quel suo sguardo fisso, tenero e rassicurante verso la sua sofferente padrona ? la quale riconobbe allora, e riconosce ancora oggi, di avere avuto un grande sollievo, quella volta, in una baita isolata, fuori dal mondo in alta Val dei Mocheni, di aver beneficiato di un'incredibile terapia vincente da parte della nostra gattina, «regina». Buon compleanno alla Birba, con l'augurio di passare insieme anche questa estate ai «freschi» del Vason.


Italo Leveghi - Trento


Questa lettera, che par quasi una fiaba - ma non lo è, perché racchiude ventidue anni di quotidianità vissute in famiglia, di figli che crescono, di affetti che si trasmettono in casa - potrebbe intitolarsi «quando le fusa di una gattina diventano terapia vincente». Non solo compagnia, ma benefica tattilità. Vicinanza. Trasmissione di energia forse. Detto così il ruolo di Birba rischierebbe però di apparire subordinato a una «funzione», sia pur risanatrice, mentre la sua bellezza sta nell'essere semplicemente una «presenza». Consolatrice.

Ed è questa presenza che mostra, al di là della gioia che può dare un animale in casa, come ogni vita cresca e si arricchisca prendendosi cura di altre vite: l'accompagnare la «padrona» nella raccolta dei funghi ma, d'altra parte, portare la gattina, l'estate, dal caldo della città ai «freschi» della montagna. Non è una fiaba il «buon compleanno» a Birba, ma una storia che ci riguarda un po' tutti da vicino, perché racconta come potrebbe essere semplice una vita felice fra uomini e animali, ma anche fra uomini e donne, e bambini, se l'uomo sa imparare dagli animali e se questi gli insegnano cosa fare.

fdebattaglia@katamail.com

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