A contatto con la natura

A contatto con la natura

di Gardascuola

Oggi ad Atlanta giornata piena! Per cominciare siamo stati in una zona del Chattahoochee River National Recreation Area.

Qui la ranger ci ha fornito alcune informazioni di base per poter iniziare la nostra visita in quest’area naturale sostenibile, attraversata dal fiume Chattahoochee. Nonostante la stagione, il clima era sorprendentemente molto caldo.
Ottimo per godersi al meglio la visita. La riserva naturale era piena di cartelli informativi, utilissimi per noi turisti! La cosa che più mi ha stupito, però, in negativo è stata la presenza di auto in una parte della riserva. Non molto ecologico!

Alla fine della giornata ero così stanca che mi sono addormentata in pullman, con il piacevole ricordo della giornata trascorsa in mezzo alla natura e agli animali.

Letizia


 

Viaggio nella biodiversità

Siamo arrivati al Parco del fiume Chattahoochee. Finalmente! Il paesaggio è bellissimo. Se fosse primavera sarebbe stato ancora più bello, perché il parco si popola di molti animali e gli alberi iniziano a verdeggiare.

Mi sono comunque divertita tantissimo avventurandomi da sola per i sentieri, stando attenta a fare meno rumore possibile. Così ho potuto vedere vari scoiattoli arrampicarsi
e rincorrersi tra loro, ma soprattutto ho goduto della vista di molti volatili e mi sono persa nei loro canti melodiosi. Ho costeggiato il fiume e i suoi affluenti nel tentativo di trovare alcuni animali acquatici come: rane, tartarughe e girini. Gli unici animali nell’acqua che ho potuto vedere sono le oche che starnazzavano allegramente.

Fatta eccezione per una coppia di germano reale. Guardando il terreno mi hanno incuriosita varie montagnole di terra, avevano tutte un buco al centro. Poi mi sono accorta che gli giravano attorno molte api, erano degli alveari! Se venite in America, quindi, state attenti perché le api fanno il nido per terra e non sugli alberi.

Passeggiando nel bosco, inoltre, ho notato la presenza di alberi caduti, che alle volte intralciavano il percorso con molti rami e pezzi di legno sparsi per terra. Inizialmente la cosa mi ha dato fastidio, ho pensato che fosse un segno di noncuranza. Invece, chiedendo spiegazioni alla nostra giuda, ho scoperto che era l’esatto contrario. Questo fa parte di un progetto di conservazione naturale, che consiste nel lasciare completamente intatta la natura, senza alcun intervento da parte dell’uomo. Se ci penso, mi viene in mente mio nonno, anche lui la pensa come me.

Quando andiamo insieme per funghi, nel bosco di Masi di Vigo Cavedine, se vediamo delle ramaglie nel sottobosco, mio nonno si lamenta. Secondo lui, il terreno dovrebbe ritornare come era prima del taglio. Quando arriverò a casa, gli dirò che sarebbe meglio lasciare lì il tutto e permettere che la natura segua il suo corso. In questo modo si preserva la fauna e la flora del luogo. Togliendo i rami, invece, si danneggerebbe il terreno, rischiando di togliere anche muffe, muschi ed erbe, necessarie per evitare l’inaridimento del suolo. Mi è dispiaciuto non trovare un ranger.

Nella mia mente c’è l’immagine di un uomo che indossa la sua divisa, la pistola e il cappello in testa. Mentre il ranger si occupa della salvaguardia del parco, sono i volontari che si occupano della pulizia. Il parco che ho visitato è tenuto abbastanza bene. Nonostante abbia trovato un portatile abbandonato vicino ad un albero, lungo la strada che ho percorso non ho trovato molti rifiuti. Se l’Italia imparasse dall’America a gestire i parchi e se anche i visitatori dessero una mano, sarebbe qualcosa di eccezionale!

Arianna

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