Montagna e trekking: come mi vesto? E cosa metto nello zaino?

Montagna e trekking: come mi vesto?

di Alessandro Beber

Oggi si va in montagna! Bene, ma come mi vesto? E cosa porto nello zaino? Piccoli-grandi dilemmi di ogni escursionista...

Beh, tanto per iniziare c’è di buono che almeno in quota la moda del momento lascia solitamente il passo ad una ragionevole praticità, seppure intrepide signore in tacchi a spillo siano state avvistate anche sui sentieri più impervi, come nei pressi del rifugio Cevedale-Larcher a oltre 2600 metri di quota!

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Di regola, comunque, meglio orientarsi su vestiti comodi, possibilmente traspiranti e di rapida asciugatura, in caso di pioggia o abbondante sudorazione.

Il petrolio, piaccia o no, anche in questo settore la fa da padrone, dato che gran parte delle fibre tessili specifiche per attività sportiva sono di natura sintetica e realizzate a partire da derivati del greggio, ma negli ultimi anni alcune fibre naturali, in primis la lana Merino, sono riapparse sul mercato con capi di qualità dalle prestazioni ottime.

Tornando a noi, a parità di peso meglio più strati leggeri con funzionalità diverse, dati i frequenti e repentini cambiamenti del tempo in montagna: ad esempio un «guscio» esterno impermeabile ma non imbottito, un piumino per coprirsi e rimanere caldi durante le soste, un intimo traspirante a contatto con la pelle. Importante è però fare un corretto utilizzo di questi capi, nel senso che camminare troppo vestiti, per paura di prendere freddo durante una salita, spesso ha l’effetto contrario di farci sudare e quindi di esporci maggiormente ai malanni, così come all’estremo opposto non ha molto senso procedere intirizziti per non volersi prendere il tempo di tirar fuori dallo zaino una maglia in più.
Provando a semplificare, come principio generale direi di badare a rimanere il più asciutti possibile.

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Poi senz’altro nello zaino avrà senso infilare un paio di guanti ed un berretto, così come una borraccia per reintegrare i liquidi e qualche cibo energetico a rapido assorbimento per prevenire i cali di zuccheri. Qui però l’argomento lascia spazio a troppe variabili, in quanto la dotazione ottimale varia a seconda della tipologia (gita invernale o estiva? A che quota?) e della durata (uno o più giorni? Pernottando dove, in rifugio o bivacco?) di ogni escursione.

Un altro tasto tradizionalmente dolente per molti escursionisti sono le calzature. Anche qui bisogna capire su che tipo di terreno vogliamo avventurarci, ma alcuni punti rimangono fermi: le suole in gomma ad esempio, su superfici scivolose (rocce, erba, radici, etc.) offrono un attrito decisamente migliore di quelle in plastica, comuni in tante scarpe da ginnastica, e d’altra parte una suola flessibile, non eccessivamente rigida, migliora di molto la sensibilità della camminata.

Orientarsi su un modello a caviglia alta è senz’altro ragionevole per prevenire distorsioni e proteggere le caviglie, ma utilizzare scarponi pesanti a suola rigida, magari ramponabili, su sentieri dove non c’è alcuna possibilità di imbattersi in neve o ghiaccio, ha lo stesso sapore vagamente autolesionistico dell’affrontare le ferrate delle Dolomiti con scarpe da running con suole ad «attriti zero».

Diciamo che dobbiamo individuare il giusto compromesso tra solidità, comfort e sicurezza, come ad esempio quello offerto dalle calzature tecniche di categoria Approach.

Per concludere, lo zaino stesso deve essere proporzionato, sia per dimensioni che per peso: non tutti badano alla lunghezza dello schienale e alla corretta regolazione degli spallacci, ma uno zaino mal bilanciato può rovinare anche la più semplice delle escursioni. Per questo è bene porre un minimo di attenzione alla fase di carico, ordinando le cose in base al peso (oggetti più pesanti meglio al centro, non in fondo o in cima) e alla priorità di utilizzo durante la gita. Portate il necessario, ma non il superfluo... Ancor prima di raggiungerla, la montagna ci invita all’essenzialità.


 

LA LISTA:

 

  • zaino 25/30L
  • borraccia 1L
  • cibo energetico (cioccolata, banana, frutta secca)
  • telefono per chiamate emergenza
  • carta topografica della zona
  • scarponcini con suola in gomma
  • pantaloni in schoeller o similari (Tessuti a rapida asciugatura)
  • T-shirt traspirante
  • pile medio-leggero
  • piumino
  • Giacca a vento impermeabile (guscio in Gore-Tex)
  • calzini di ricambio
  • berretto (o fascia)
  • guanti
  • piccolo kit di pronto soccorso (es.: antistaminici, telo termico, etc.)
  • crema da sole
  • occhiali da sole
  • orologio con altimetro
  • pila frontale (in caso di ritardi...)
  • fazzoletti (da non abbandonare in giro come immondizia, grazie!)
  • sacchetto impermeabile per vestiti o telefono in caso di pioggia, che può essere utile anche per raccogliere i rifiuti lasciati da altri incivili.
  • bastoncini telescopici

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