Odissea di un artigiano

Odissea di un artigiano

di Renzo Moser

Alex non è solo un falegname, è molto di più. È nello stesso tempo un artigiano e un artista del legno. Titolare della falegnameria «Legnostortodesign» di Levico Terme, si trova, come molti suoi colleghi, a combattere contro tutto e tutti. Soprattutto contro quelle che per tutti sono «le carte». La burocrazia che pervade ogni settore della nostra vita, non solo economica, e che ci riserva sempre inediti (e molto raramente piacevoli...) sorprese.

L’ennesima «battaglia», una vera e propria odissea, riguarda i rapporti con Dolomiti Energia, fortino irraggiungibile, arroccato su vette procedurali inaccessibili per i comuni mortali (clienti, in fin dei conti), e ce la racconta lui stesso:

«Quando un artigiano, per piccolo che sia, deve traslocare la sua attività, va incontro a un periodo non proprio sereno.
Incastrare i tempi di consegna delle commesse con quelli della necessaria riorganizzazione degli spazi non è cosa semplice. mille pensieri si sommano alla già folta mole di preoccupazioni quotidiane; se poi il nuovo laboratorio necessita di nuovi impianti e migliorie strutturali allora la questione si complica ancora.

Ben consapevole di tutto questo mi preparo per tempo a questo passaggio. In primavera sgombero i nuovi locali, preparo un nuovo impianto elettrico e così, un mese prima della scadenza del contratto del mio vecchio laboratorio di falegnameria, sono pronto per organizzare il trasloco. Manca solo l’installazione di un nuovo contatore trifase e così il 24 maggio chiamo Dolomiti Energia per richiedere un preventivo ed un sopralluogo. E qui inizia la mia odissea.
Tutti i giorni chiamo il centralino spiegando la questione facendo presente l’urgenza della mia richiesta dato che a fine giugno sono obbligato a lasciare il vecchio spazio produttivo. I ragazzi del centralino, tutti sempre molto gentili, non possono far altro che «segnalare la questione» ma non è possibile parlare con un superiore o un responsabile. Scrivo anche diverse mail e nessuno si prende la briga di rispondere.
Comincio a preoccuparmi e chiamo l’associazione degli Artigiani facendo presente la situazione kafkiana e un funzionario, direttamente dalle ferie, intercede per me con Dolomiti Energia cercando di sbloccare la situazione.
Grazie al suo aiuto, il 21 giugno, mi chiama il tecnico Stet, azienda incaricata di installare il contatore, e fissiamo l’appuntamento per un sopralluogo. Col tecnico valutiamo eccessiva l’installazione dei 25 kw che avevo richiesto inizialmente; sono sufficienti 10kw e concordiamo che il suo preventivo venga fatto per 10 kw.

Il 22 giugno ricevo finalmente il preventivo da Dolomiti Energia ma quando lo stavo per firmare mi accorgo che è stato fatto per 27,5 kw e non per 10 kw. E dato che i costi fissi sono proporzionali alla potenza installata chiamo il centralino chiedendo che il preventivo venga riformulato correttamente. Per sicurezza scrivo anche una mail dove spiego la questione. Alla mail non risponde nessuno (ormai mi convinco che è una prassi) ma mi chiamano dal centralino per farmi presente che è meglio che io contatti il tecnico. L’errore nella compilazione del preventivo deve essere suo.
Chiamo il tecnico Stet che mi conferma la correttezza del suo preventivo. L’errore è di Dolomiti Energia.

Dal 22 giugno chiamo a giorni alterni il centralino ma fino ad ora (sto scrivendo che è la sera del 1 luglio) il preventivo corretto non l’ho ancora ricevuto.
Intanto il mio contratto è scaduto, non ho potuto cominciare il trasloco e non ho la più pallida idea di quando questa situazione troverà una soluzione. Ieri nella cassetta delle lettere ho trovato le bollette di Gas ed elettricità che, attraverso il rid bancario, verranno pagate esattamente il giorno della loro scadenza.

Polemiche a parte vorrei sapere alcune cose:
come è possibile che un’azienda come Dolomiti Energia investa così tante risorse in marketing e poi offra un servizio simile?
C’è la possibilità che io possa riprendere il lavoro con le mie attrezzature elettriche o debbo necessariamente affrontare una conversione all’energia idraulica?
Ma soprattutto: in questo caso la competenza amministrativa è di Dolomiti Energia? Se così fosse, visti i tempi necessari per interagire con questa società, quando è opportuno iniziare le pratiche per costruire il canale, le chiuse idrauliche e l’infrastruttura del mulino?».

Alex Faggioni

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