Quattro dicembre la fatale giornata

Quattro dicembre la fatale giornata

di Paolo Ghezzi

Visto che ora è stata finalmente fissata la data di un voto che, da una parte e dall'altra e comunque la si pensi, già consideriamo epocale qui nella Repubblica fondata sul lavoro, è lecito domandarsi, in un gioco di rimandi cronologici, se quel giorno - 4 del 12 - sia già una data importante, se abbia già segnato poderosi passaggi di tempo, svolte storiche o atti di nascita di uomini illustri.

Aritmeticamente, va premesso, è data pressoché perfetta: il 12 - numero delle tribù di Israele e degli apostoli, oltre che dei mesi, con l'eccezione del calendario etiopico che ne ha 13 - è multiplo del 4 grazie al 3, numero primo e trinitario, perfetto per definizione, imparentato a Dio per chi ci crede. Se poi aggiungiamo l'anno, il 16, multiplo a sua volta del 4, il 4 - 12 - 16 è sequenza quasi cabalistica, di magnifiche sorti e progressive. Il 4 è inoltre il numero dei Beatles e degli evangelisti canonici, apocrifi esclusi; per la numerologia è associato alla Terra nei suoi quattro punti cardinali; per i pitagorici è simbolo della giustizia, in quanto divisibile equamente.

Una breve trasferta sull'isola di Wikipedia consente di scoprire che il 4 dicembre 1674 segna la fondazione di una missione sul Lago Michigan da parte del missionario padre Jacques Marquette, gesuita francese che se ne era andato a esplorare il nuovo mondo, quei territori che non si chiamavano ancora Stati Uniti d'America. E a noi che ci importa? Ci importa, eccome, perché quella sperduta missione tra i nativi indiani Illiniwek diventerà poi la città di Chicago, la «città del vento», terza degli Usa, fondamentale per chi ama i ganster, il basket, i laghi ghiacciati, il jazz, i Blues Brothers, Muddy Waters e Benny Goodman, Barack Obama e Hillary Clinton.

Oltre a uno dei massimi poeti di tutti i tempi, Rainer Maria Rilke (1875) il 4 dicembre sono nati la monaca di Monza, il campione russo di salto con l'asta Bubka, Grillo (Giacomo, banchiere dell'Ottocento) e decine di personaggi di seconda e terza fila, poca roba. Trascurabile è anche il 4 dicembre tra le star di Hollywood: ok, ci nasce Jeff Bridges, un duro ogni tanto morbido, grande nel Grinta dei Coen, ma ci sono compleanni più memorabili. Triste, per i calciofili, sarà il quinto anniversario della dipartita del grande Socrates, genio anticonformista con la maglia gialla del Brasile. Più imbarazzante, per i promotori di un referendum democratico, l'anniversario della nascita di un dittatore come Francisco Franco (nel 1892). 

E inquietante anche il ricordo del 4/12/77 quando Bokassa si incoronò imperatore centrafricano: che a qualcuno, in caso di trionfo, non vengano strane idee...Però il 4 dicembre è anche il titolo di una canzone. Scritta da un giovanotto del 1969 che ha venduto finora qualcosa come 55 milioni di dischi: il rapper Shawn «Jay Z» Carter. Nell'autobiografica «December 4th» si sente la sua mamma, Gloria, che spiega come il futuro Jay Z, 10 libbre e 8 once alla nascita, sia stato il suo quarto figlio e il primo che non le abbia causato dolore al momento del parto: per questo sapeva che sarebbe stato «un bambino speciale». Lui, il rapper, arrabbiato come dev'essere un rapper, nella canzone confessa i demoni che lo abitano, manda in quel posto tutto il mondo (ma non la mamma) e profetizza che lo ameremo forse solo quando se ne sarà andato, quando, lui nero, «sfumerà nel nero».

Contattato (pare) sia dai promotori del sì che dal comitato del no, per avere un rap adeguato alla data fatidica, Jay Z avrebbe espresso un sincero disinteresse per la sorte del Senato della Repubblica: «due camere, una camera, palazzo madama o motel, io me ne frego (traduzione edulcorata) del voto e del cnel» è stata la sua qualunquistica risposta via whatsapp. Ultima annotazione, di carattere liturgico: il 4 dicembre è la festa di santa Barbara, giovane martire del terzo secolo in Bitinia e Ponto, provincia asiatica dell'impero romano, una delle sante più venerate al mondo: protettrice contro i fulmini (il suo decapitatore, si narra, fu folgorato) patrona di campanari e ombrellai ma soprattutto dei minatori e dei pompieri. Buona dunque per un risultato esplosivo ma anche per spegnere le polemiche troppo infiammate. Il 4 dicembre del Sedici saprai, anche tu, se santa Barbara avrà guardato in giù.

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