Bonus da 500 euro ai diciottenni: buona idea

di Paolo Micheletto

Una carta bonus da 500 euro, simile a quella già prevista per i professori, da dare «a 550 mila italiani che compiono 18 anni e che potranno investire in attività culturali». La proposta è arrivata dal premier Matteo Renzi, che ieri ha presentato il pacchetto delle misure del governo per il contrasto al terrorismo. Per il presidente del Consiglio si tratta di un «benvenuto nella comunità dei maggiorenni» ma anche il «segno di una responsabilità», quella di essere «co-eredi» del grande patrimonio italiano ed europeo. Il bonus potrà essere speso in attività culturali, dai teatri ai musei fino ai concerti.

Una misura populista, dirà qualcuno. Non sono questi i problemi dell’Italia, aggiungerà un altro. A prima vista, invece, il provvedimento piace. Prima di tutto, come ha spiegato il presidente designato della Siae Filippo Sugar, perché mostra «una visione della cultura come di un valore fondamentale della civiltà. Un valore che è capace di migliorare la vita e il modo di vivere delle persone».

Puntare sull’educazione e sulla cultura per un futuro migliore, contro tutti i terrorismi, perché le battaglie per un domani migliore si vince solo sul piano culturale. E poi, piace l’idea che i giovani continuino ad ascoltare musica dal vivo e a frequentare concerti, dopo quanto è accaduto al «Bataclan» di Parigi. Certo, si tratta di un regalo, che come tale potrà dare buoni frutti. Ammirare Paolo Uccello al museo, vedere Pirandello a teatro e ballare con Ligabue allo stadio, a spese dello Stato: è una buona notizia.

E poi finalmente un’agevolazione per i neomaggiorenni, e non solo per gli anziani, categoria ben più protetta rispetto ai giovani.

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