Il ruolo di Trentino emergenza

Il sistema per le urgenze del nostro territorio è cresciuto nel tempo conuna impostazione molto peculiare e unica nell’ambito del soccorso sanitario

di l'Adige Salute

Anche in Trentino, come nel resto d’Italia, si applica il concetto moderno del soccorso, definito in breve «stai sul posto e fai….», rispetto al concetto obsoleto di soccorso che era definito «carica e vai…» verso il primo ospedale più vicino. Oggi le centrali operative attivano le risorse di soccorso più adatte a seconda dell’evento che si verifica; queste provvedono a stabilizzare il paziente soccorso, e a trasportarlo verso l’ospedale più adatto per risolvere il problema, quindi NON il più vicino. Da questa filosofia, anche in Trentino si è deciso di far fare soccorso agli operatori sanitari da intendersi come medici e/o infermieri, non con ambulanze ma con automediche, molto più performanti nel raggiungere l’obiettivo con velocità. La cosiddetta «ospedalizzazione », di conseguenza, può essere effettuata con tempi più dilazionati, in quanto i pazienti hanno già ottenuto le prestazioni necessarie per la messa in sicurezza. Sul territorio operano mezzi di soccorso di base (MSB), con equipaggi costituiti quasi sempre da due operatori tecnici autisti soccorritori (OTAS) dipendenti della Azienda provinciale per i servizi sanitari; a questi si aggiungono ambulanze di proprietà delle associazioni di volontariato che collaborano grazie alla sottoscrizione di una convenzione; vi sono poi mezzi di soccorso avanzato (MSA) su cui operano un OTAS e un infermiere, strategicamente distribuiti sul territorio in base alle esigenze e alla presenza dei presidi ospedalieri Tutto questo è gestito con: 140 OTAS che lavorano sul territorio; 110 infermieri, di cui 47 impiegati anche in centrale operativa, di cui 20 selezionati anche per l’elisoccorso; 18 anestesisti rianimatori impiegati in elisoccorso; 8 medici d’urgenza, impiegati in Centrale operativa e in auto medica.

Chi lavora sull'elicottero?

Gli infermieri selezionati provengono quasi tutti da un percorso di «area critica» e, per maggior conoscenza del sistema, operano anche in centrale operativa e in ambulanza. I medici sono tutti specialisti in anestesia e rianimazione, competenza indispensabile in quanto molto frequentemente l’elicottero viene impiegato per il trasferimento di CHI LAVORA SULL’ELICOTTERO pazienti critici da una rianimazione all’altra. La specificità del lavoro in elicottero è tale e talmente delicata, dal punto di vista della sicurezza e dei rapporti interpersonali (lavoro d’equipe per eccellenza..), che i gruppi di professionisti devono essere contenuti, tanto da prevedere un corretto mantenimento delle performance garantendo circa cinque turni mensili.

Servizio di Elisoccorso, una attività in crescita

Un dato importantissimo è sicuramente il trend di crescita dell’attività, sia per i soccorsi primari che secondari dovuto n generale all’incremento delle attività lavorative, di traffico stradale, turistiche, sportive, particolarmente critiche e ad elevato rischio, tipiche del Trentino ma anche all’aumento dell’attività notturna. Allo stato attuale il servizio, con due veivoli Augusta 139 e un Dauphine, può fruire di 19 elisuperfici certificate Enac e di una trentina di elisuperfici distribuite in tutto il Trentino, quali ad esempio campi sportivi o altro. In divenire è previsto un ulteriore sviluppo che sicuramente determinerà ulteriore aumento di attività. In elisoccorso operano 14 piloti, 20 infermieri e 18 medici abilitati. L’abilitazione consiste in un percorso formativo obbligatorio che, dopo l’idoneità fisica, prevede una certificazione rilasciata dai comandanti piloti del nucleo, una formazione erogata dal Soccorso Alpino, gli istruttori sono nazionali. Attività dell’ anno 2016: 2893 pazienti, (nel 2015 erano 2621) Attività notturna: 565 pazienti, (nel 2015 erano 361)

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