Sicurezza dei vaccini

di l'Adige Salute

Chi ha paura dei vaccini?

I vaccini sono vittime del loro successo. Infatti grazie a loro molte malattie sono state debellate o sono in fase di eliminazione: es. vaiolo, poliomielite, difterite, meningiti da Haemophilus e, con loro, i loro effetti (morti, disabilità). Il ricordo di queste malattie tende nel tempo ad affievolirsi fino a scomparire, mentre prevale la paura nei confronti della vaccinazione e dei suoi possibili effetti collaterali.

I vaccini sono sicuri?

Si può asserire senza tema di smentita che i vaccini sono i prodotti farmaceutici più sorvegliati in assoluto. Il rigore è massimo proprio perché si ha la consapevolezza che si tratta di un intervento preventivo, somministrato alla popolazione per proteggerla da una malattia.

Quali sono i controlli?

L’efficacia e la sicurezza dei vaccini vengono testate in differenti fasi. I vaccini rispondono a rigorosi requisiti di sicurezza che vengono valutati in fase pre e post autorizzazione per l’immissione sul mercato. Prima dell’autorizzazione all’uso umano i prodotti sono sottoposti ad una lunga serie di sperimentazioni e di controlli su migliaia di persone (fasi I-II-III). Dopo la commercializzazione si passa alla fase IV ossia la sorveglianza. Tutte queste fasi sono regolate da una rigida normativa nazionale e comunitaria.

L’importanza del controllo

Vigilare significa raccogliere e valutare tutte le segnalazioni spontanee di sospette reazioni insorte dopo l’assunzione di un farmaco, in questo caso i vaccini. La farmacovigilanza coinvolge a diversi livelli tutta la comunità: pazienti, prescrittori, operatori sanitari, aziende farmaceutiche, istituzioni ed accademia. La segnalazione può essere effettuata non solo dall’operatore sanitario ma anche dai cittadini. In prima battuta si registrano tutti i dati che provengono dai segnalatori, senza verifiche se le reazioni sono state causate dal vaccino o sono più semplicemente effetto di una successione temporale (post hoc non significa propter hoc!). Le segnalazioni vengono registrate su una piattaforma nazionale collegata a quella europea, dopodiché vengono analizzate secondo un algoritmo (un albero decisionale) definito dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che consente di valutare la relazione di nesso causale, ossia il possibile legame tra vaccinazione e reazione. Le segnalazioni considerate di rilievo per la sintomatologia o per la frequenza con cui si manifestano vengono indagate con approfondimenti successivi: studi epidemiologici, review di letteratura. Per questo motivo si può affermare che i vaccini sono fra i prodotti più indagati, sono dei “sorvegliati speciali”.

Si possono consultare i dati sulla sorveglianza delle segnalazioni di reazioni avverse a vaccinazione?

Sono consultabili. I dati nazionali sono leggibili sul report disponibile sul sito dell’AIFA, quelli locali sul report “Le vaccinazioni in Trentino – Monitoraggio coperture vaccinali e monitoraggio reazioni avverse”, che annualmente viene redatto. L’ultimo è disponibile anche sul sito nazionale di epidemiologia di sanità pubblica, www.epicentro.iss.it.

Bufale... Un caso Clamoroso

Il caso più famoso di frode per falsificazione che riguarda i vaccini è senza dubbio l’associazione tra trivalente e l’autismo creata da Andrew Wakefield nel 1998. Si tratta di un caso eclatante rimbalzato sui media di tutto il mondo. Questa possibile associazione era stata ipotizzata da uno studio pubblicato nel 1998 su un’importante rivista scientifica (Lancet). Wakefield, con altri autori, aveva associato al vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia una malattia infiammatoria intestinale con conseguente permeabilità dell’intestino e assorbimento di sostanze in grado di danneggiare il cervello e determinare quindi l’autismo. Lo studio fu subito criticato per la metodologia scientifica utilizzata che permetteva una manipolazione dei risultati. Alcuni anni dopo gli altri autori della ricerca e la rivista “Lancet” ne ritrattarono le conclusioni. Fu dimostrato che Wakefield aveva costruito una vera e propria frode scientifica, evidenziando gli interessi economici che avevano spinto ad alterare numerosi fatti, tanto che Wakefield venne radiato dall’albo dei medici e non poté più esercitare la professione in Gran Bretagna. Come dal sito http://www.epicentro.iss.it/temi/ vaccinazioni/autismoVaccini2014.asp, la storia di una possibile relazione tra vaccinazione Mpr e autismo è una lunga storia che ha causato periodici allarmi e discussioni in diversi Paesi tra cui l’Italia. Lo studio di Andrew Wakefield è stato però smentito dalle principali autorità sanitarie mondiali: nel 2010 il General Medical Council britannico ha stabilito che quella ricerca non era attendibile e che i dati erano stati falsificati. Tuttavia, il polverone suscitato dal caso Wakefield ha comportato la nascita di diverse correnti di pensiero “anti-vaccinazione” che sostengono le proprie tesi, nonostante l’evidenza scientifica dimostri il contrario.

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