Serve un mutuo per fare il pieno sull'A22

di Lucio Gardin

Non si è più al sicuro nemmeno in casa propria. Giorni fa ero comodamente seduto all'interno della mia macchina in un'area di servizio sulla A22; il benzinaio aveva appena terminato di riempire il serbatoio, ed io col finestrino abbassato stavo assaporando il profumo di carburante che si espandeva nell'aria. A un tratto, un uomo in tuta si è avvicinato a viso scoperto, senza calzamaglia o passamontagna sul volto, e con la pistola ancora in pugno mi fa: «Sono 97 euro. In biglietti di piccolo taglio e non segnati». Se l'avessi saputo prima, avrei chiesto un preventivo. O sarei andato a far benzina in Austria dove non pagano le accise sui carburanti per accordi legati alla Guerra di Troia. Sono sceso dall'auto per controllare il prezzo sulla colonnina ma non era esposto; a 1 euro e 70 il litro si vergognavano anche loro a mostrarlo.
Decido di telefonare al commercialista per chiedergli di verificare se in base agli studi di settore posso permettermi di pagare 97 euro in contanti senza finire nella lista dei perseguibili di accertamento per essere nell'ordine: a) un possibile evasore, b) un terrorista internazionale che ricicla denaro, c) uno spacciatore. Il commercialista mi dice che per rispondere a questa domanda deve partecipare a un corso di aggiornamento della legge del 2017 modificata in base al provvedimento del 15/05/2017 e successivamente rimodificata in base al provvedimento del 15/05/2017 mezz'ora dopo. È stato gentile perché questo corso mi costa solo 120 euro in più al mese. Che professione strana il commercialista; lavora per lo Stato ma si fa pagare dal cliente. E lo Stato invece di ringraziarti, passa il tempo cercando di renderti impossibile lavorare. Se lo Stato fosse un libero professionista oltre ad essere già fallito sarebbe di certo qualcuno con cui non vorrei avere niente a che spartire.
Ad ogni modo, ho versato il riscatto all'omino in tuta. Ho avvolto il pacchetto di banconote dentro un quotidiano e l'ho abbandonato vicino alla cabina del telefono. Poi mi sono portato via i due vasi di fiori che erano accanto alla pompa di benzina, il secchio con dentro la spazzola per pulire i vetri e l'estintore portatile. Il malvivente mi ha bloccato: «Dove crede di andare con questa roba?», «Capisco il suo disappunto - gli ho detto - mi rendo conto che per una cifra simile avrei dovuto portarmi via anche il frigo dei gelati, ma nel baule non ci stava».

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