Prova costume? Ormai è tardi

Prova costume? Ormai è tardi

di Lucio Gardin

Questo è il mese in cui i più sprovveduti pensano di essere ancora in tempo per prepararsi alla prova costume. Gente che l'unica attività fisica che ha fatto per tutto l'anno è stata allacciarsi le scarpe, improvvisamente si mette a dieta, convinta che basti un mese di cyclette per diventare come Armando Defant.

Una mia amica si è iscritta a un corso di pilates; dopo mezz'ora ha strabuzzato gli occhi, hanno iniziato a gonfiarglisi le vene del collo, ha digrignato i denti cominciando a sputacchiare dallo sforzo, il viso è diventato viola e solo allora, finalmente, con l'aiuto dell'istruttore è riuscita a salire sulla cyclette.

Dopo circa trenta secondi ha perso l'equilibrio ed è caduta. Seppure abbia dissimulato la caduta fingendo un nuovo esercizio per gli addominali, non è stato un bel vedere. L'istruttore le ha preparato la scheda con i macchinari da usare, ma lei non la segue perché l'unica cosa che le fa scegliere quali esercizi eseguire è la vicinanza di uno specchio. È bello guardare le ragazze che si allenano perché con tutti gli specchi che ci sono in palestra, passano più tempo a guardarsi che a fare gli esercizi. Con un po' di esperienza riescono a vedere ogni angolo del corpo da ogni latitudine meglio di Google Map.

A Los Angeles c'è una catena di palestre chiamate L.A. Fitness, la loro particolarità è di essere enormi, ciascuna può contenere oltre cinquecento persone. Sono palestre così grandi che quando entri, solo per arrivare agli spogliatoi hai già percorso 5 chilometri. La cosa bella è che prima ancora di iniziare hai già fatto cardio. C'è gente che appena ha raggiunto lo spogliatoio, si spoglia, si fa la doccia e poi torna a casa.

Indubbiamente la forma fisica è importante. Ricordo che qualche anno fa c'erano delle macchine con un adesivo sul lunotto posteriore con scritto «Vuoi perdere peso? Chiedimi come». Non so cosa volesse dire ma so che funzionava, perché mio cugino voleva saperne di più e ha corso dietro alla macchina per venti chilometri. In effetti, ha perso 4 chili.

A proposito di adesivi, qualcuno mi sa spiegare il senso dell'adesivo con la scritta «bebè a bordo»? Voglio dire, cosa pensa di ottenere chi applica quell'adesivo sul lunotto della macchina? Forse che se uno perde il controllo dell'auto e sta per andare a sbattergli addosso, leggendo l'adesivo pensa «oh no, qui c'è un bebè a bordo, è meglio che vada a sbattere contro quella macchina là»?

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