Terroristi dell'Isef e i danni già fatti all'Expo

di Lucio Gardin

La mia mamma non vuole più andare per musei, teme gli attacchi dei terroristi dell'Isef, le ho spiegato che per scansare quelli è sufficiente evitare le palestre, ma non sente ragione. Continua invece il timore di attentati terroristici durante il prossimo Expo di Milano, ma se vogliono far danni all'Expo quelli dell'Isis devono mettersi in coda perché quella Fiera è già stata abbondantemente devastata da chi avrebbe dovuto allestirla.
È evidente che per quei premi Nobel dell'Isis la religione sia soltanto un pretesto; se in Libia ci fosse qualche squadra di calcio importante andrebbero allo stadio a uccidere nel nome del centravanti. È buffo che tv e giornali non si rendano conto che mostrare dei carnefici come difensori di una cultura religiosa ne possa giustificare le gesta nelle menti più deboli. L'Islam è una religione solida, guerriera, predatrice, invasiva, intollerante nei propri assunti (pochi a dire il vero), ma non ha nulla a che vedere con l'Isis. Sarebbe come spacciare per guerra di religione l'attacco che i tifosi del Feyenoord hanno fatto alla fontana del Bernini. In realtà lo sanno tutti che si è trattato di una vendetta perché durante i mondiali di calcio del 1632 il Bernini prima della partita Olanda-Italia fece pipì su un vaso di tulipani. Tornando a tema, per una parte di gioventù degenerata, schifata del proprio vivere senza regole in una società dove si conosce il prezzo di tutto ma il valore di nulla, l'Isis è il pifferaio magico. Abituati a ottenere tutto ciò che chiedono da genitori deboli e iperprotettivi, alcuni giovani vedono nell'Isis e nelle sue regole di sconosciuta severità una idea-forza protettiva con cui schierarsi.
Poco importa se quelle regole siano sbagliate o giuste. È criminale che nessuno rifletta sul fatto che la forza di questi estremisti altro non è che il riflesso della nostra debolezza. Due giorni fa siamo stati tutti con gli occhi al cielo per guardare l'eclissi, ma per vedere il buio non serve alzare gli occhi al cielo, basta guardare nel cuore di questi giovani.

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