Sociale, le sfide per la nuova giunta

Sociale, le sfide per la nuova giunta

di Francesca Gennai

L’esito adesso c’è. Mancano le nomine assessorili e la nuova stagione politica avrà inizio. Prima che tutto si metta in moto, è bene però fermarsi un momento e riconoscere che questo periodo preelettorale ha avuto, da un lato l’effetto di rigenerare il nostro rapporto con la politica, dall’altro ci ha spinto ad interrogarci nel profondo anche sulle contraddizioni del nostro sistema cooperativo.

Può apparire una dichiarazione ottimistica, naive quasi, ma in realtà ha dimostrato che creando un contesto che facilita il dialogo (porte aperte nei nostri servizi e dibattiti politici ad hoc) emergono contenuti, strategie, valori e non solo slogan e fake news amplificate dai social network. All’unanimità sono state indicate come sfide future del Trentino: la denatalità, l’invecchiamento della popolazione, il lavoro dignitoso per tutti e la necessità di un futuro vero per i giovani.

L’Italia infatti è il primo Paese a livello europeo a sprecare il proprio capitale umano dato dai suoi giovani.
Per affrontare tali questioni il dibattito converge verso la necessità di ri-organizzare il welfare, eccessivamente burocratizzato e segmentato in capitoli di spesa (educazione, sociale, assistenza, anziani, lavoro, giovani?), per costruirne uno nuovo di stampo generativo. E di farlo non come mero esercizio di stile, ma come una vera e propria sperimentazione che definisce una ulteriore gamba della protezione e della coesione sociale mobilitando oltre la retorica le comunità territoriali.

Solo a titolo esemplificativo, nell’arco di dieci anni il numero di anziani di cui farsi carico come sistema e i nuovi bisogni in una popolazione che si sente sempre più vulnerabile e fragile, chiameranno le istituzioni, e noi con loro, ad offrire risposte con le stesse risorse economiche di prima.
Se l’obiettivo è fare questo mantenendo la stessa qualità di oggi nei servizi per la comunità, la direzione da intraprendere è rileggere anche l’ecosistema economico del nostro welfare.
Ipotizzando forme d’intervento di natura pubblica, privata ed individuale, ma soprattutto una politica sociale che sappia convogliare risorse economiche verso obiettivi strategici chiari.

È stato apprezzato - almeno da chi si è preso il tempo di conoscerci ? il nostro sforzo di presentare non una «lista della spesa» di richieste puntuali, ma un vero e proprio documento politico-strategico coerente con la nostra mission che è l’interesse generale della comunità. Il percorso di condivisione con le nostre cooperative associate ha messo bene in luce come il fattore di integrazione delle reti consortili sia principalmente legato al recupero di una capacità di visione e ci ha rafforzato nell’idea che la nostra capacità di fare sintesi dei bisogni della comunità e dell’impatto che le politiche sociali hanno sulla quotidianità delle persone e delle famiglie non può essere confinata alla nostra rete.

Dobbiamo allargarlo alle istituzioni e al più vasto perimetro del Terzo Settore delineato dalla recente riforma nazionale. Riforma di cui mancano ancora molti regolamenti attuativi e che in fondo apre lo spazio al Trentino, come accaduto alla fine degli anni ‘80 con la legge sulla cooperazione sociale, di essere (tornare ad essere) modello a livello nazionale.

La condivisione con la politica e gli altri attori del territorio ci renderà un soggetto sempre più in grado di fare welfare di comunità e ancora più competente nell’alimentare la conoscenza necessaria per politiche sociali ancorate allo sviluppo economico e alle nuove forme di socialità. Una sorta di «business intelligence» che diventa fonte di innovazione soprattutto nelle sedi in cui si coprogramma e di coproduce il welfare.
Da sempre il nostro obiettivo non è solo di erogare servizi o essere meri attuatori delle politiche pubbliche, ma di rendere disponibili beni di interesse collettivo coerenti con un’opzione culturale improntata all’educare e all’includere.

In sintesi c’è più di un motivo per fare buona politica.
Soprattutto dopo il 21 ottobre.

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