La Terza Repubblica è iniziata
La Terza Repubblica è iniziata
Vorrei replicare all’editoriale del direttore dell’Adige. In particolare riguardo ai timori di bancarotta e della fine delle garanzie liberali, e sulla asserita violazione della Costituzione e persino dei trattati internazionali.
Le coperture finanziarie del nostro programma sono state scrupolosamente individuate, a partire dalla revisione delle tax expenditures e dalla spending review, mentre le cifre sui costi delle misure vanno spalmate nell’arco dell’intera legislatura. Il debito pubblico ha subito un’insostenibile moltiplicazione a causa dei Governi a guida Pd, essendo aumentato di 200 miliardi in 5 anni, mentre il Contratto di Governo prevede un appropriato ricorso al deficit ed è basato su investimenti e politiche espansive in grado di avere effetti positivi su crescita, gettito fiscale e sostenibile dei conti. L’allarmismo è, quindi, prettamente politico paventando rischi per la libertà e la democrazia che non ci sono.
Il contratto per il Governo del cambiamento rispetta l’esito del voto democratico come mai prima d’ora ed esprime le istanze programmatiche stabilite dai cittadini. Per la prima volta nel nostro Paese, ciò che è stato promesso prima delle elezioni coincide con ciò che si realizza dopo. D’altra parte il modello del contratto per il Governo tra le forze politiche, è utilizzato con successo in Germania senza che nessuno gridi allo scandalo. Appaiono piuttosto eversive le formule che in passato hanno portato a costruire Governo e maggioranza nei sottoscala dei palazzi, nei bassifondi della politica e nelle zone d’ombra delle istituzioni.
Ad essere incostituzionali sono le riforme proposte nella scorsa legislatura e mai sottoposte al vaglio del corpo elettorale, come l’Italicum o la riforma delle banche di credito cooperativo che non facevano dormire sonni tranquilli ai cittadini. Il M5S sta agendo con coerenza e trasparenza, alla luce del sole, vincolando ad un preciso patto programmatico l’azione di un Governo che possa finalmente restituire centralità agli italiani e alle loro priorità.
Il contratto prevede l’introduzione degli strumenti di democrazia diretta che è il necessario completamento di quella rappresentativa e la forma più pura di governo del popolo. È anzitutto l’articolo 1 della Costituzione che viene rispettato dal contratto tra M5S e Lega perché restituisce, in definitiva, la sovranità ai cittadini. Il reddito e la pensione di cittadinanza, il superamento della legge Fornero e la lotta al business dell’immigrazione, la riduzione delle tasse e la semplificazione burocratica, l’eliminazione dei privilegi e la legge sul conflitto di interessi sono solo alcuni dei provvedimenti che intendiamo attuare per rispettare la volontà della maggioranza degli elettori che si sono espressi a favore di questi temi.
Va preso atto che il Governo del cambiamento rispecchia la realtà di un Paese pieno di energie inespresse, di speranze da realizzare e di diritti da riscattare. Si schieri con il resto dei media, con l’establishment e gli eurocrati che difendono lo status quo, con i salotti finanziari e i gruppi di potere che si lasciano andare a reazioni scomposte perché vedono dissolvere il proprio sistema. Il Paese reale ha dimostrato di stare dalla nostra parte, prima e dopo le elezioni, chiedendoci un cambiamento che in definitiva è quello di mettere i cittadini prima degli interessi dei partiti, rispettando cosi il senso più profondo della nostra democrazia.
La Terza Repubblica è iniziata.