Il no ai vaccini è una follia

di Alessandro Quattrone

Bisogna ricordarsi com'era prima il nostro mondo. Il mondo dei dieci giovani che per dieci giorni a metà trecento scappano da Firenze, nella finzione del Decamerone, e si raccontano novelle, per sfuggire alla peste nera che avrebbe vaporizzato un terzo della popolazione europea di allora. Il mondo della cosiddetta conquista delle americhe, dove i soldati del vecchio continente uccisero nove su dieci nativi americani trasmettendo loro il morbillo, gli orecchioni, e il vaiolo. O la stessa Europa di fine settecento, dove proprio il vaiolo uccideva quattrocentomila persone all'anno, all'incirca quante all'anno adesso ne muoiono in tutto il mondo per guerre e omicidi.
Purtroppo la memoria storica non è il nostro forte, ma è facile mostrare come dalla fine del settecento l'uso più scientifico di un'antica pratica inventata secoli prima in Cina è divenuta la più grande conquista della medicina.

La scomparsa, nei luoghi fortunati del mondo, di molte malattie infettive si deve ai vaccini.
A fine 2013 ho partecipato ad alcuni incontri organizzati sull'onda del caso Stamina. È stata per me una esperienza importante: mi hanno colpito la grande soldarietà, la grande partecipazione delle genti trentine al dramma dei piccoli vittime di malattie genetiche. Ho preso coscienza di quanto fosse difficile dire a un genitore affranto, e pronto a tutto per la sua bambina, quanto quella di Stamina fosse un'illusione, una ignobile truffa.
Adesso invece non riesco a capire i genitori dei bambini che si rifiutano di sottoporli alla vaccinazione obbligatoria. Un'altra polemica mediatica, come Stamina, innescata in Italia da cantanti o giornalisti che hanno accesso privilegiato a mezzi di informazione di massa. Sono notizia di questi giorni le inquietanti dichiarazioni di due cosiddetti candidati premier - cioè candidati ad avere nelle mani, per volontà popolare, le sorti del Paese - che speculano su questo tema, e quindi sulla vita di bambini, per una manciata di voti in più o - speriamo vivamente - in meno.  

È anche notizia il dato, riportato mercoledì da questo quotidiano, che in Trentino i bambini e ragazzi non vaccinati i cui genitori intendono sfuggire all'obbligo imposto dallo stato sono probabilmente più di 6.000, il che pone la copertura sotto il 95%, la soglia teorica della cosiddetta immunità sociale, che protegge anche i non vaccinati per l'«effetto gregge».
Dicevo che non riesco davvero a comprendere il senso di questa astensione, qui i bambini non sono condannati alla morte e bisogna salvarli ma sani, e potrebbero viceversa ammalarsi se non vaccinati. I vaccini moderni sono sicuri. Sono assolutamente sicuri, ed estremamente efficaci. Abbiamo dati, numeri, statistiche, prove inconfutabili da esibire, ed è drammatico che coloro i quali pensano il contrario ignorino tutto questo per chiudersi in un pensiero magico e in posizioni ideologiche indotte da improbabili imbonitori da social network.  

Con queste scelte genitori ignari della portata drammatica delle loro azioni mettono a serio repentaglio la vita prima di tutto dei loro figli, poi quella degli altri bambini, poi quella di adulti.
La terribile «epidemia no-vax» è già in atto, e il morbillo, malattia virale altamente contagiosa che si trasmette con la tosse, se ne avvantaggia per risorgere. Dopo essere stato un killer micidiale per secoli, grazie ai vaccini il morbillo era eradicato nel mondo eccetto che per Africa, India e Sud-Est asiatico. In Romania nel 2012 è stao diffuso online un volumetto contro i vaccini che ha contribuito a generare un movimento d'opinione, e una prima epidemia si è verificata nel 2012. Da gennaio 2016 a settembre 2017 i casi sono stati 9104, con 34 morti. In Ucraina si è passati da 10 casi nella prima metà del 2016 a 1386 nella prima metà del 2017. 
Nel nostro paese da gennaio a settembre 2015 il morbillo ha registrato 150 casi, e nello stesso periodo del 2017, due anni dopo, si contano 4487 casi con 3 decessi, 30 volte di più, l'88% dei quali in non vaccinati e il 7% in vaccinati con una sola dose. Questi non sono post, sono dati ufficiali emanati dalle strutture sanitarie dei governi.
Non ha senso fare dibattiti, perché non c'è nulla di cui dibattere. Ci sono paure indotte ad arte e del tutto infondate da una parte, e la realtà dall'altra. Faccio un appello ai genitori di questi 6.000 bambini e adolescenti trentini. Siete tanti, con loro raggiungete la popolazione del terzo comune della nostra provincia, Pergine Valsugana. Leggete fonti autorevoli sul tema, come i libri di Roberto Burioni, e cambierete idea. 
Se siete ancora incerti, se avete dei dubbi ma credete nel primato dei fatti e dei numeri sulle crociate ideologiche e sulle opinioni, venite nei nostri ospedali, nei nostri laboratori di ricerca, veniteci a trovare e parlate con noi. Abbiamo la credibilità di una vita di studio e di lavoro su questi temi, e siamo preoccupati per la sicurezza dei vostri figli.

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