Non possiamo regalare la Valdastico

Non possiamo regalare la Valdastico

di Renzo Moser

Il sempre vivace dossier Valdastico, negli ultimi giorni, si è arricchito di nuovi elementi. Come, per esempio, l’apertura del governatore Rossi alla trattativa con ministero, Serenissima e Veneto, che ha sollevato i malumori del Pd, esaltato le categorie economiche e ringalluzzito chi, all’interno e fuori della maggioranza, sul prolungamento della A31 ha sempre puntato.

Ma una di queste novità spicca in particolare, una novità che forse non è stata ancora apprezzata per il suo reale valore e che parla spagnolo, anzi, catalano. In una parola, Abertis. Il colosso iberico delle infrastrutture, da sempre a caccia dell’occasione giusta in Italia (ci provò anche con Atlantia e con il gruppo Gavio) ha ormai messo un piede, e forse qualcosa di più, nella Serenissima. Abertis ha infatti annunciato, nei giorni scorsi, di aver firmato un accordo in esclusiva propedeutico all’acquisto del pacchetto di controllo di A4 Holding, la società che controlla l’autostrada Brescia-Padova e il tratto di A31 che va da Vicenza a Piovene Rocchette: la Valdastico, appunto.

L’interlocutore di Abertis è il consorzio Re Consult Infrastrutture, che tiene in cassaforte il 44,5% di A4 Holding, e che è costituito da Intesa San Paolo, Astaldi e, per una piccola quota, dalla famiglia padovana Tabacchi.
A questo pacchetto si aggiunge il 6,5% detenuto da Equiter, società del gruppo Intesa San Paolo.

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Se la «due diligence» darà esito positivo, hanno spiegato gli spagnoli, Abertis rileverà il controllo della holding entro la fine dell’anno.

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Un affare enorme: si parte da una valutazione complessiva della società pari a 1,2 miliardi di euro, secondo le indiscrezioni riportate dall’agenzia Reuters, e che porterebbe gli spagnoli a sborsare circa mezzo miliardo di euro per il 50,5% delle azioni.

Ora, quando si investono tanti soldi, avere garanzie sulle prospettive di business è il minimo. Come è ampiamente noto, buona parte del futuro della Serenissima si gioca proprio sul completamento della Valdastico e sul collegamento con l’A22 in Trentino. Ad esso è infatti vincolato il generoso rinnovo della concessione.

Per chi se lo fosse scordato, «l’iter progettuale relativo al tratto a nord dell’Autostrada A31 Valdastico rappresenta il principale  investimento del Piano Economico Finanziario allegato alla Convenzione tra la Società ed il concedente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», come spiega l’ultimo bilancio disponibile della società. Che ricorda, nello specifico, l’articolo 4 della Convenzione, «Durata della concessione»:  «4.1 In funzione della realizzazione della Valdastico nord, la scadenza della concessione è fissata al 31.12.2026. 4.2 In caso di mancata approvazione del progetto definitivo relativo alla realizzazione della Valdastico nord entro il 30.6.2013, verranno conseguentemente definiti  dalle parti, nei 6 mesi successivi, gli effetti sul piano economico-finanziario e sulla concessione».

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Quel termine è stato poi prorogato di 24 mesi, di fronte al muro alzato dal Trentino che, forte di una sentenza della Corte Costituzionale, ha sempre resistito al pressing romano-veneto.
Il vincolo relativo al tratto nord dell’A31 venne fin dall’inizio bollato per quel che è, ovvero una astuta scorciatoia, in Senato: nel 2007, l’ottava commissione permanente dei lavori pubblici di palazzo Madama, analizzando lo schema di convenzione dell’A4, espresse non poche perplessità sul fatto che la proroga della concessione venisse fatta dipendere, anziché da un piano finanziario vero e proprio, dal completamento del tratto nord dell’A31, e nel resoconto finale dei lavori la stessa commissione parlò di «elusione delle regole della concorrenza», proponendo, senza successo, lo stralcio del discusso articolo.

Possiamo dunque dire che il futuro di A4 Holding dipende dalla realizzazione del tratto nord della Valdastico. Il che ci porterebbe a anche a dire che al completamento della Valdastico è legata la ricca valutazione della holding fatta dagli spagnoli. Così come potremmo dire che alla realizzazione del tratto nord della Valdastico è legata la ricca plusvalenza che i soci privati di A4 Holding si apprestano a incassare, Intesa San Paolo in testa.
La curiosa coincidenza temporale delle due novità - da un lato l’apertura trentina, dall’altro la firma dell’accordo con Abertis - salta all’occhio, è innegabile. Le due cose non sono necessariamente legate, ma qualche sospetto affiora...
Ne vogliamo aggiungere una terza? La firma di Abertis è arrivata all’indomani della riunione del Cipe che ha presso atto dell’avvio dell’intesa tra Stato, Regione Veneto e Provincia di Trento, oltre che dello sblocco della concessione dell’A22.

Non è che stiamo regalando la Valdastico ad Abertis e, soprattutto, a Intesa San Paolo? E se non la stiamo regalando, non è che la stiamo utilizzando come contropartita per ottenere finalmente la concessione A22?

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