Il «tradimento» di Cesare Battisti

Il «tradimento» di Cesare Battisti

di Luigi Sardi

Cesare Battisti, Deputato di Trento al Parlamento di Vienna entrò ufficialmente nel Servizio Informazioni Militari del Regio Esercito nell’aprile del 1913 quando il Regno d’Italia era legato all’Austria e Berlino dalla Triplice Alleanza e nell’Europa non si parlava di guerra. Lo ha scritto – era il novembre del 1931, anno X dell’Era Fascista – il generale Tullio Marchetti di Bolbeno, uno dei fondatori del SIM – sulla rivista «Trentino» e lo ripubblicò tre anni più tardi nel libro «Luci nel Buio».

Lo Stato Maggiore aveva bisogno di conoscere oltre alle vie di comunicazione che conducevano verso l’Austria, le condizioni di strade, sentieri, ponti, fiumi oltre il confine e il compito era stato affidato all’ufficio Monografie e Guide Militari insediato nel 1911 a Milano nella Caserma Magenta al numero 26 di via Mascheroni, centro diretto dal tenente generale Carlo Porro conte di Santa Maria della Bicocca che fu dopo il 24 maggio 1915 sottocapo di Stato Maggiore, quindi stretto collaboratore di Luigi Cadorna, entrambi esonerati dalla guida del Regio Esercito l’8 novembre del 1917 dopo il disastro di Caporetto. Scrive Marchetti che «ufficiali specializzati raccoglievano con ricognizioni sul terreno in territorio austriaco, dati logistico-militari necessari per illustrare prefissate via di comunicazione». Le ricognizioni duravano da maggio ad ottobre poi nei mesi invernali venivano compilati «una serie di utilissimi e chiari itinerari ordinatamente disegnati e stampati in Guide Militari, volumetti comodamente tascabili, rilegati in pelle marrone» scomparsi dalla circolazione nell’aprile del 1925, perché – così pare – sostituiti dalle guide del Club Alpino Italiano e da quelle dell’Automobil Club.

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All’inizio del 1913 il saliente Trentino era interessato da quattro Guide una delle quali edita nel 1912 dal capitano degli Alpini Ercole Smaniotto poi divenuto Capo Ufficio Informazioni della Terza Armata. Ancora dal testo di Marchetti: «Il comando italiano non poteva accontentarsi di sbocconcellamenti periferici» in quanto gli ufficiali del Regio Esercito non potevano entrare, sia pure fingendosi turisti, in profondità nel territorio austriaco per compiere rilievi topografici. «Necessitava la guida completa del Trentino-Alto Adige e io ero il predestinato per compilare con celerità la guida militare del Trentino. Il 4 marzo 1913 il generale Porro, con sua lettera, mi aggregò all’Ufficio Monografie e Guide. Nello stesso giorno ricevetti l’ordine ministeriale di partire per il Gebel tripolino», dove era in corso la sanguinosa guerriglia che opponeva al Regio Esercito invasore della Libia le formazioni arabe indicate come «bande di predoni».

Ecco Marchetti destinato, in territorio libico, al comando della 53ª Compagnia Alpina del 5° Reggimento del Battaglione Vestone e il generale Porro: «Mi chiamò perché gli indicassi qualcuno atto a supplirmi. Gli feci i nomi del farmacista di Strigno Ugo Rella, confermandogli che i tempi erano diventati difficili per i sudditi italiani che si recavano nel Trentino e difficilissimi, per non dire impossibili, per i nostri ufficiali», ed è a Porro che Marchetti fece anche «il nome del Deputato Cesare Battisti, profondo conoscitore della sua terra, che aveva già al suo attivo il bellissimo Saggio Geografico sul Trentino edito nel 1908, poi la Guida delle Giudicarie del 1909 ed altre pubblicazioni similari che racchiudono dati e notizie già pronti per essere utilizzati ad uso itinerari militari. Io partii per la Libia il 15 marzo».

Ugo Rella declinò la proposta. Dalle pagine del memoriale del farmacista si legge: «A Verona, negli uffici dello Stato Maggiore, Ercole Smaniotto mi disse che il ministero aveva messo a disposizione i fondi per un certo lavoro serio sui passi e sulle strade del Trentino e della Carnia e come avrebbe voluto avere una persona sicura per tale lavoro. Gli risposi che non mi sentivo di assumere un lavoro così importante, ma che avrei parlato ad un mio amico, l’unica persona competente in tutto il Trentino».
Continua il racconto del farmacista: «Venni alla stazione di Trento, telefonai a Cesare Battisti e dopo aver avuto con lui un colloquio, questi in via di massima accettò. Un mese dopo nella villa Francescatti di Verona era, alla mia presenza, il tutto combinato con Battisti, che fece il lavoro assegnatogli».
È a questo punto che Marchetti completa il racconto di Ugo Rella: «Ecco come il Deputato di Trento entrò ufficialmente nel Servizio Informazioni Militari. Prima, per quanto abbia attinto a fonti attendibilissime, non se ne era mai occupato. Forte della sua preparazione, si mise subito in moto, eseguendo ricognizioni sul terreno», che completò dal maggio al settembre del 1913.

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Il generale Marchetti, uno dei fondatori del SIM, è stato un personaggio di primo piano nella Grande Guerra incaricato, alla fine dell’ottobre 1918, da Armando Diaz, il Duca della Vittoria, di condurre le trattative per la resa dell’Austria capitolo conclusivo della Grande Guerra. Racconta ancora che «nella sua veste di Deputato al Parlamento di Vienna Battisti ebbe a sua disposizione documenti tecnici riservati, pubblicati dal Dipartimento edile della Imperial e Regia Luogotenenza di Innsbruck, con annesse carte topografiche che gli fornirono in dettaglio notizie preziose sulle strade principali del Trentino con indicati chilometraggi, bivi, pendenze che fecero risparmiare tempo e fatica»”.
Forse Battisti, da ottimo cartografo, da acuto osservatore, non ebbe bisogno, abituato com’ era a crearli, di quella documentazione. Di certo tenne segretissimo il suo lavoro che, sia pure in minima  parte pubblicato nella rivista fondata dalla Legione Trentina, appare davvero perfetto.

Nel maggio del 1913 Battisti si recò, a piedi, da Strigno a Castel Tesino con l’avvocato Antonio Piscel di Rovereto per tenervi una conferenza – il tema era il socialismo – e durante il tragitto confidò all’amico l’incarico ricevuto. Nel 1914 uscì la Guida Militare n.12 intitolata «Trentino». Spiega Marchetti: «Mentre in quelle già edite si leggevano le generalità del compilatore, questa è l’unica della serie anonima, né diversamente poteva essere», visto che a Trento Battisti viveva, lavorava come giornalista e dirigeva il giornale «il Popolo».
Neppure la moglie Ernesta Bittanti conosceva quell’attività e negli anni Trenta scrisse: «Del contributo di Battisti all’opera dello Stato Maggiore italiano per la conoscenza e la descrizione della zona trentina, ebbi cognizione solo nell’estate del 1914, quando Battisti credè necessario rivelarmelo. Prima, vedendolo tracciare carte, sempre le credetti destinate alle sue pubblicazioni geografiche. Di un volume suo edito senza firma dallo Stato Maggiore italiano, riguardante la zona trentina, ho avuto notizia dal generale Porro nel settembre del 1930 e dal generale Marchetti nell’aprile del 1931».
A questo punto Marchetti illustra ampiamente il lavoro che si sofferma «su dati strettamente militari, cioè chilometraggio, fondo stradale, pendenza, acque potabili, capacità di accantonamenti, produzione massima di pane» dai forni della zona. Sono descritti ponti, passerelle, guadi. «Questa Guida Militare numero 12 – conclude Marchetti – con la sua chiarezza e perfezione, riuscì molto utile ai Comandi delle nostre truppe penetrati in Trentino all’inizio delle ostilità».

Ecco la copertina della rivista «Trentino» fondata dalla Legione Trentina nella quale il generale del Regio Esercito Tullio Marchetti pubblica la notizia dell’ingresso di Cesare Battisti nel Servizio Informazioni Militari.

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