Bambini a tavola: oltre le regole

Bambini a tavola: oltre le regole

di Maurizia Scaletti

I bambini hanno bisogno di regole e limiti, questo ormai è risaputo, anche se non sempre riusciamo a mettere in pratica questo semplice principio e una delle situazioni che mettono più in crisi un genitore è proprio il momento dei pasti: cosa mangia, quanto mangia, e soprattutto cosa non mangia!
Anche in questo caso stabilire alcune semplici regole e condividerle con i bambini è utile per delimitare il campo, cioè le possibilità di scelta e di azione, e aiutarli a capire come ci aspettiamo che si comportino.

Per prima cosa proponiamo ai nostri figli due o al massimo tre alternative, non di più. I bambini vanno in confusione di fronte a troppe possibilità di scelta e non sanno più cosa fare, quindi dicono che vogliono una cosa, subito dopo cambiano idea e ne vogliono un’altra e alla fine non mangeranno niente; consegue nervosismo di mamma e papà, segue sgridata, segue chiusura da parte del bambino, tradotta in capriccio, che non capisce il motivo di ciò che sta accadendo, e il risultato finale è: serata rovinata per tutta la famiglia. La scelta è tra due o tre pietanze, non di più! Cercate chiaramente di sceglierne almeno una che siete sicuri gli piaccia e, se non vuole niente salterà il pasto, vedrete che quando ha fame mangerà! Ovviamente non si mangia fuori dagli orari che voi avete stabilito, altrimenti in un batter d’occhio capirà che dire di no a tavola è utile per assicurarsi i biscotti subito dopo e questo non va bene!
Seconda regola utile per la serenità familiare: si mangia a tavola tutti insieme (sempre, quando possibile), perché i pasti sono momenti di socialità, di convivialità e vanno vissuti come divertimento, scambio, interesse reciproco. Se i vostri bambini soffrono particolarmente la costrizione dello star seduti a tavola composti, aiutateli rendendo il tempo del pasto un po’ più breve, non deve essere un pasto veloce mi raccomando, ma nemmeno una lunga attesa; aiutateli:

  • trovando argomenti di conversazione per loro interessanti (non focalizziamoci sono sulla scuola, sugli amici e sullo sport, sondiamo gli interessi dei nostri figli, apriamo la mente alla loro fantasia e scopriamo come li diverte e li coinvolge. Faremo delle scoperte davvero straordinarie!)
  • Inventando giochi divertenti e di distrazione che possano essere fatti a tavola, cercando di evitare intrattenimenti che favoriscono l’isolamento (la tv, il videogioco, il cartone animato sul tablet). Coinvolgiamoli in giochi di parole, indovinelli, barzellette, giochi di ruolo in cui devono interpretare personaggi fantasiosi: saranno così presi dalla magia della fantasia che non si accorgeranno dell’attesa.
  • Proponendo una volta ogni tanto, magari con cadenza regolare, uno strappo alla regola: un picnic in soggiorno, seduti per terra a mangiare degli ottimi hamburger fatti in casa. Questo, oltre a divertirli molto, allenterà la tensione della regola “a tavola si sta seduti composti” e permetterà loro di mangiare con le mani (cosa che tutti i bambini adorano fare, e fanno bene, perché permette loro di gustare il cibo anche con il tatto, uno tra i nostri sensi più sviluppati).

La cadenza regolare del picnic, settimanale per esempio, permetterà ai bambini di sperimentare la bellezza dell’attesa e l’entusiasmo nell’attendere qualcosa che si sa per certo che verrà.

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