Come mantenere le ossa sane

Come mantenere le ossa sane

di Michele Pizzinini

Il segreto per mantenere delle ossa sane è tenere uno stile di vita sano! Sembra una banalità, persino ovvia, ma forse non lo è per tutti. Alimentazione adeguata, vita attiva, giusto peso corporeo, niente fumo. Alla fine, giriamo sempre intorno alle solite quattro cinque raccomandazioni che valgono per la prevenzione di tutte le malattie cronico-degenerative. Iniziamo con la dieta. Del calcio ho già detto abbastanza e quello di cui mi premeva oggi parlare è dell’apporto di potassio e di magnesio che pare siano altrettanto importanti del calcio per la prevenzione dell’osteoporosi.

Dobbiamo ricordare che nel corso dell’evoluzione, fino a 5-6.000 anni fa, mentre gli uomini si dedicavano alla caccia, le femmine, nostre progenitrici, si dedicavano alla raccolta di cibi di origine vegetale: alimenti particolarmente ricchi di potassio e di magnesio. La dieta delle femmine era ricca di germogli, tuberi, bacche.

Una dieta particolarmente ricca di frutta, noci, semi, eccetera. Si è stimato che arrivassero a mangiare quotidianamente una quantità di cibi di origine vegetale, quasi dieci volte superiore a quella consumata oggi, comportando un’assunzione di potassio e magnesio 4-5 volte maggiore di quanto non avvenga oggi.

Sembra che la scarsa assunzione di potassio e magnesio contribuisca allo sviluppo dell’osteoporosi, perché il nostro organismo, per compensare la mancanza di questi due importantissimi ioni, per mantenere in equilibrio il pH sanguigno, attinga alle riserve di calcio delle ossa, demineralizzandole. È forse questa la ragione per cui l’osteoporosi è una malattia di pertinenza più femminile che maschile. Oltre alla vitamina D, per la salute delle ossa, sono importanti anche le vitamine C, K, B12, l’acido folico e altri sali come lo zinco ed il boro. Da qui l’importanza di una dieta molto variata.

Un’altra importante causa di osteoporosi nelle donne è la menopausa, o meglio una qualsiasi condizione di carenza di estrogeni. Nei 4-5 anni successivi alla menopausa si assiste infatti ad una brusca accelerazione del rimaneggiamento dell’osso. Sembra che la mancanza di estrogeni comporti una maggiore attività degli osteoclasti, le cellule responsabili del riassorbimento osseo, a scapito dell’attività degli osteoblasti, le cellule che invece costruiscono l’osso. Le donne con una menopausa precoce e con famigliarità per osteoporosi sono persone che devono fare un costante monitoraggio della condizione delle loro ossa.

Una categoria di persone particolarmente a rischio di osteoporosi sono le anoressiche. In queste ragazze si vengono a verificare più condizioni svantaggiose. L’alimentazione scarsa e spesso sbilanciata, che non apporta quantità sufficienti di energia, proteine, sali e vitamine; la frequente presenza di vomito che crea squilibri elettrolitici; l’amenorrea, ovvero la mancanza di mestruazioni, che talvolta può durare anche anni; il sottopeso, sappiamo che la quantità di massa ossea è proporzionale al peso corporeo ed infine l’inattività fisica, situazione frequente nelle condizioni di magrezza estrema sotto i 30-35 kg ed anche meno.

Le persone in sovrappeso hanno indubbiamente ossa più robuste per sopportare carichi maggiori. Ricordo che la massa ossea rappresenta circa il 20 % del peso corporeo e dunque una signora di 50 kg avrà una quantità di osso stimabile attorno ai 10 kg, che dai 40 anni in poi tenderà a ridursi progressivamente, mentre la signora in sovrappeso, di 80 kg, potrà contare su una massa ossea, quasi doppia, di circa 16-18 kg, perché le ossa che devono sopportare carichi maggiori, rispondono tendendo ad ingrossarsi.
Sappiate che dai 40 anni in poi la nostra altezza si riduce di circa 1 cm ogni 10 anni a causa della riduzione della massa ossea causata dall’invecchiamento e per l’accentuarsi della curvatura della colonna vertebrale. Il soggetto che a 40 anni era alto 175 cm, a 80 anni sarà alto 171-172 cm.

L’attività fisica è la carta migliore che ci possiamo giocare per prevenire l’osteoporosi. I muscoli servono per muovere le ossa e quando noi facciamo un lavoro muscolare, questo causa una trazione sull’osso sul quale è saldato, stimolandone la robustezza. Nelle persone che passano lunghi periodi a letto per traumi o malattie, già dopo pochi giorni si riscontra un rapido aumento del calcio nelle urine, indice di una perdita di massa ossea.
Anche negli anziani, per contrastare l’osteoporosi, è indispensabile programmare dei lavori di tonificazione generale che coinvolgano il maggior numero di gruppi muscolari possibile: gambe, braccia, dorso, addome, ecc. Tutti i muscoli dovrebbero essere sollecitati, magari anche con l’uso di attrezzi. Per chi soffre di osteoporosi camminare o pedalare non è sufficiente, mentre il nuoto andrebbe decisamente meglio.

Le osteoporosi più gravi si osservano negli astronauti, i quali, vivendo in condizioni di assenza di gravità, e non esercitando quindi nessuno stimolo sull’apparato locomotore, subiscono una grave perdita di tono muscolare e di massa ossea. Queste perdite di massa ossea, che possono essere dell’ordine del 4-5% al mese, contro la perdita fisiologica dell’1-2% annuo, sono irreversibili, esponendo gli astronauti a grave rischio di osteoporosi precoce. Questo è un grosso problema proprio oggi che le missioni spaziali durano mesi. Si è provato a contrastare la perdita di osso con l’assunzione di dosi massicce di calcio e vitamina D, ma senza successo, ed anche l’uso dei farmaci usati per combattere l’osteoporosi non ha dato alcun beneficio. Questo rappresenta oggi uno dei limiti principali allo sviluppo di programmi spaziali che superino i sei mesi di durata. Un’ultima raccomandazione: attenti al fumo perché è un vero nemico dell’osso.

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