Sanremo boom. Ma la musica?

Sanremo boom. Ma la musica?

di Fabio De Santi

I numeri sono numeri. E i numeri del Festival di Sanremo parlano di ascolti boom per la prima serata con lo share che buca il 50% e oltre undici milioni di spettatori. Quindi chapeau alla macchina organizzativa della Rai e a chi da mesi lavora attorno alla kermesse sanremese.

Ma oltre ai numeri appunto c’è lo show televisivo che è stato davvero poca cosa con una sequenza di brutte canzoni (quasi tutte, d’altronde Sanremo è sempre Sanremo) e rari momenti da ricordare.

Carlo Conti e la De Filippi con cui si è sancita la pax catodica Rai - Mediaset fanno il loro compitino controllandosi a vicenda senza acuti.

La prima sfida fra i cosidetti big (catalogazione festivaliera su cui si potrebbe discutere a lungo) lascia interdetti per la pochezza di quanto ascoltato.

Da salvare, per noi, solo Samuel, anima dei Subsonica, per il respiro elettropop del suo brano, Ermal Meta e Fiorella Mannoia anche se la sua canzone non è ci parsa certo memorabile. E’ lei la favorita. Vedremo.

Il resto scorre via nella mediocrità con gli abissi raggiunti da Al Bano (cui va concesso almeno l’onore delle armi), Clementino e Ron.

Oltre le sette note sul palco dell’Ariston si sono alternati diversi ospiti con le delusioni maggiori arrivate da Crozza e dal duo formato da Antonio Albanese e Paola Cortellesi al Festival per lanciare il loro film.

Decisamente fuori fase è apparso Maurizio Crozza che a parte l’ironia sulla coppia Conti - De Filippi definiti come «promessi sponsor» ha messo in fila una serie di  piuttosto banalotte.

L’apoteosi trash della serata, capace di surclassare anche l’esibizione supertamarra di Ricky Martin, viene però raggiunta dalla tristissima imitazione fatta da Ubaldo Pantani di Bob Dylan. Chitarra a tracolla e capello a faldoni, il raccapricciante finto Dylan «macella» un paio di brani dell’artista americano conditi con improbabili gags.

Se c’è qualcosa da salvare del martedì festivaliero allora tocca aggrapparsi a un big della canzone tricolore come Tiziano Ferro, intensa la sua interpretazione di Tenco e altrettanto convincente il duetto con Carmen Consoli, e al cagnone della Protezione Civile impegnata nel prezioso lavoro in occasione del sisma in Centro Italia.

Almeno lui non canta.

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