Coppie omosessuali ed eventuali figli

Dino Pedrotti

Sulle nuove “famiglie arcobaleno” avevamo cominciato a parlare con un blog il 30 marzo. Su questo argomento, come avrete visto nell’ultima settimana, è scoppiata sul giornale una lunga e forte polemica in occasione della giornata contro l’omofobia. Tante le lettere sul giornale (più al negativo che al positivo), tante le mail che ricevo (dinopedrotti@libero.it), praticamente tutte di sostegno.

Due gli estremismi. Per i tradizionalisti la famiglia è sacra e intoccabile, “in nome di Dio”; e l’omosessualità è malattia (o anche perversione). Per libertaristi e anarchici ogni persona ha diritto a vivere la sessualità con chi vuole (si arriva anche a difendere la pedofilia…), ha diritto a incoraggiare ed esibire l’omosessualità e, se li vuole, ha diritto a “fabbricare” bambini con ogni mezzo possibile (uteri in affitto…).

Alla base dei miei ragionamenti ci stanno sempre neonati e bambini, i titolari dei massimi diritti. Ogni bambino ha diritto a essere concepito da due genitori responsabili con ruoli educativi ben definiti (“famiglia ideale”). Nella pratica la famiglia “normale tradizionale” (padre-madre-figlio) non è “ideale” e presenta molti difetti legati a individualismo, edonismo, permissivismo e anche violenze. La società deve impegnarsi a sostenere la famiglia perché possa educare i giovani all’affettività e alla responsabilità… Avere genitori responsabili per educare nuovi cittadini responsabili è il problema più serio che abbiamo.

La qualità dell’educazione nei primi anni di vita fa da base ai futuri comportamenti dei nostri figli, fissa nei loro cervelli degli schemi mentali duraturi, orientati alla ricerca della verità, dell’onestà, della generosità, dell’amore per la natura. Il problema dell’orientamento sessuale dei genitori, se i genitori sono motivati e responsabili e se perseguono la “qualità”, pare che sia un fattore trascurabile sui risultati finali. Ci credo.

comments powered by Disqus