Padri e famiglie sempre più deboli

Padri e famiglie sempre più deboli

Dino Pedrotti

Vedo che interessa il tema delle nuove famiglie. Ci sono scontri ideologici tra chi difende la famiglia “tradizionale”, anche con riferimenti alla Bibbia, e chi difende la libertà assoluta di esercizio della sessualità (coppie libere) e della generatività (intendendo che l’uomo e la donna sono creativi e possono benissimo scegliere di non generare figli). Abbiamo già visto che i figli di coppie omosessuali crescono non molto diversi da quelli di coppie bisessuali: e questo perché la famiglia tradizionale non dà i risultati che ci aspetteremo.


Io parto sempre dal Bambino , dal protagonista del futuro della società, che mi aiuta a capire meglio quale sia la politica “giusta”: è quella “a misura di Bambino”, quella che guarda all’interesse delle future generazioni e non all’avere e all’apparire del presente. Tanto più il Bambino, protagonista della famiglia, mi aiuta a capire come vorrebbe essere educato nella famiglia in cui nasce. La famiglia ideale, quella ipotizzata nella Convenzione internazionale dei Diritti del Bambino, è costituita da genitori con ruoli biologici specifici.


Secondo l’ONU (2002) “occorre considerare il mutamento del ruolo maschile nella società. Faremo ogni sforzo possibile affinché i padri abbiano l’opportunità di avere un ruolo attivo nella vita dei figli”. Fino a pochi decenni fa il padre era “capofamiglia” e dominava una cultura maschilista; amava i figli ma faceva lui le scelte di vita per il loro bene… (paternalismo).


Oggi vi sono molti padri deboli, che non hanno tempo, non giocano con i figli, sono permissivi e non autorevoli come vorrebbe averli il bambino. Il padre si deve porre come punto di riferimento per far capire la realtà concreta, per mettere in pratica delle regole, per dare esempi seri di comportamento. Nei primi anni di vita molti bambini imparano invece dai padri ad essere forti e furbi, a star seduti e zitti davanti alla TV o a un tablet. Ogni Bambino ha “diritto” ad avere un padre “responsabile”, all’interno di un ambiente familiare positivo fondato sul dialogo, con seri obiettivi educativi.

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